
Store Vendramini abbigliamento
Committente
Vendramini abbigliamento
Luogo:
Castelfranco Veneto (TV)
Progettazione:
Studio Bongiana Architetture
Foto:
Marco Zanta
Il negozio Vendramini, fiore all’occhiello del centro commerciale I Giardini del Sole a Castelfranco Veneto (TV), è aperto dal 1993.
Il recente restyling rappresenta un raro esempio di trasformazione senza interruzione dell’attività. Grazie a una pianificazione meticolosa e a una regia precisa tra architetti, committente e maestranze, lo spazio è stato ripensato e rinnovato in cinque fasi distinte nell’arco di due anni, consentendo la coesistenza di cantiere e vendita, senza mai abbassare la serranda.
“Non abbiamo mai chiuso un giorno, i nostri clienti hanno seguito i lavori con interesse e col passaparola sono aumentati.” (Eugenio Vendramini)
In questo progetto la luce diventa la struttura narrativa. Nulla è lasciato al caso: l’impianto illuminotecnico firmato GLIP e sviluppato in collaborazione con Bongiana Architetture, offre un’esperienza immersiva, ordinata, ma dinamica.
“Nel negozio la luce diventa materia viva che guida, accoglie, sorprende” (Arch. Silvia Codato e Pietro Bongiana)


Il progetto è articolato su temi luminosi che cambiano nel tempo, con le stagioni, e con chi li osserva. I LED personalizzati a 3500K, con CRI95 e UGR<19, garantiscono una resa cromatica eccellente e un comfort visivo totale. Tutto è gestito da un sistema di controllo DALI che garantisce la massima flessibilità e precisione.
All’ingresso, la lampada Secret, alta tre metri, segna il confine tra interno ed esterno, creando un’introduzione luminosa che da il via alla narrazione del brand.

La vetrina sparisce, lo spazio assume nuova identità

Nel gioco sofisticato della luce, un ruolo poetico è affidato ai dischi neri sospesi nel controsoffitto. Sottili, quasi invisibili, supportano il sistema illuminotecnico composto da tre proiettori Gargantua 80. Si perdono nel buio del soffitto, contribuendo a smaterializzare l’impianto tecnico e rafforzare il carattere evocativo dell’ambiente.
Questi elementi raccontano la cura del dettaglio e l’importanza dell’invisibile nel progetto. In un retail dove nulla è lasciato al caso, anche ciò che scompare è parte del racconto.

Il progetto della luce dà centralità al prodotto. I faretti John 80 con binario ML3 e i profili Bard Mini, sono orientati in modo puntuale verso le zone espositive, valorizzando i materiali e creando gerarchie visive precise. Nelle dorsali, la luce segue il ritmo delle strutture in acciaio, evidenziando la linearità dello spazio; nei corner laterali, illumina le nicchie senza invaderle. Il risultato è un sistema espositivo ordinato ma dinamico, dove ogni oggetto trova la sua luce.
L’illuminazione non è mai generica: costruisce attenzione, stimola l’interesse, trasforma la merce in protagonista, rafforzando l’identità dei brand.


Il soffitto è un tappeto luminoso ritmato da corpi illuminanti modulari

Nei camerini, organizzati in cluster esagonali e sovrastati da controsoffitti circolari, le lampade Pulsar e Hole, con luce radente, offrono un’esperienza intima e raffinata, senza alterare la percezione dei colori.

Le lampade Horizon non disegnano solo la luce: articolano lo spazio, segmentano senza chiudere, creano profondità. L’efficienza tecnica si unisce alla flessibilità: ogni modulo può essere sostituito o riposizionato con facilità.

Una griglia di corpi illuminanti definisce un tappeto luminoso continuo, modulare e sostituibile nei singoli pezzi. La scelta di elementi identici ma inclinati in modo variabile costruisce un ritmo visivo dinamico, capace di accompagnare il visitatore lungo il percorso.
È una luce che progetta, costruisce, suggerisce. L’illuminazione non è decorazione, ma struttura narrativa, grammatica visiva che rende l’ambiente leggibile e coerente.
Il dialogo tra la luce naturale e quella artificiale
Il restauro si è così fuso con l’innovazione, generando una coerenza estetica e funzionale che racconta il rispetto per il progetto, il materiale e l’ambiente.
Il sistema DALI consente regolazioni dinamiche, adattando l’ambiente alle esigenze. Questo equilibrio genera ambienti accoglienti e vividi, in cui la luce naturale entra dalle corti e incontra quella artificiale in un continuo bilanciamento, che garantisce anche risparmio energetico.